Trocando emails a Lucy me aparece com essa curiosidade "italiana ainda por cima" e acharia mesmo que eu iria ficar quieto?
Só assim pra botar ela pra ralar aqui na alcatéia pra nós,rs!!!!!!!
Mas valeu a pena, uma bela obra, uma bela banda e claro uma bela idéia, adoro ideías e as acolho sempre que posso prq assim se perpetuam as coisas como ela mesmo diz.
Grato Lucy e já que dia 14 esse lobo estepario completou mais um século ficou como presente, aliás sempre é um presente abrir a janela e olhar nossa alcatéia por aqui divulgando o que se consegue e o que conseguimos.
Enjoy!!!!!!!!!!
"Neil on Impression é uma banda italiana da cidade de Forlì (região Emilia-Romagna, cuja capital é Bolonha), no norte do país. Fazem post-rock ou rock instrumental, como queiram, mas vejam na entrevista abaixo como eles mesmos se definem (são 8 músicos) nas palavras de um dos guitarristas, Bianco.
O progarchives fala o seguinte sobre o som deles: "Their music is very guitar based, and doesn't tend to drop into ambient, or more darker moods. Instead, it's much busier than the otherwise simple style of post-rock, with dynamic piano and strings backing the clean guitar arpeggios and leads. The music is driving and usually full of energy, with math rock-yesque drumming, and very unorthodox epic climaxes, which separates this group from the so-called 'eits wannabe's'. Recommended to fans of the more straight forward post-rock groups like Mogwai, The Pirate Ship quintet and Followed By Ghosts".
"Pelo que eu pesquisei, os três discos do NOI estão esgotados (sold out and out of print) nos respectivos selos.
Só o mais recente ainda tem link pra baixar free na Denovali Records, o que foi o Dead que descobriu quando eu enviei a discografia em streaming -- e ele foi atrás de tudo, claro, eu só arrumei e subi de novo pra vocês.
O segundo disco ainda rola novo (em CD ou mp3) na Amazon.
Agora aquele vinil bonito e tal, só quem descobre a tempo, porque na maioria das vezes são 500 cópias e até o 2nd pressing sai rápido.
Trabalho de formiga de selos europeus alternativos fazendo as bolachas e, depois, dos pequenos blogs da vida, que divulgam e perpetuam, e foi onde eu descobri essa pequena jóia italiana."
Discografia
For a New Grammar of Feelings (2003)
1. Anie sleeps
2. Prague
3. Reflection means distance
4. Ode to bigriver
5. Trains and falling stars
6. 13 views of an embrace
7. A feather
8. Through Cape Canaveral
The Perfect Tango (2006)
1. Stars paint the forest gold
2. Like hippos swimming to the moon
3. The silent glance of Andromeda
4. The perfect tango
L'Oceano Delle Onde Che Restano Onde Per Sempre (2008)
1. Irlanda
2. Barone
3. Il faro e la balena
4. Il giardino dei riflessi
5. Glarontrlkla
6. Centimetri davanti all'orizzonte
7. I deserti si muovono
8. Nella tempesta di aquiloni
9. L'esercito di carta muove a oriente
10. La città del possibile
11. Perde pezzi di sé
12. Parata per quattro addii
ENTREVISTA EM ITALIANO, 2008 NEIL ON IMPRESSION E LA GRAMMATICA DEI NUOVI SENTIMENTI
Anche se di martedi, pubblico una nuova intervista ad un gruppo a cui sono molto affezionato: i NEIL ON IMPRESSION. Originari di Bologna, hanno da poco suonato da Milano prima data di un interessante tour che li ha portati in Spagna. Alle domande mi ha risposto Bianco, uno dei due chitarristi.
Qui potete aprire il loro MySpace ascoltandovi i loro emozionanti pezzi e qui potete dare un occhio al loro sito che racchiude informazioni utili su di loro!
Come di rito, partiamo con una breve descrizione del gruppo: chi siete? Che fate? Cosa suonate?
Dunque, siamo NEIL ON IMPRESSION, band strumentale a 8 elementi.
Suoniamo rock, per non dover dire questo o quel genere.
Diciamo che amiamo le cosiddette ‘suite’ o ‘narrazioni’ strumentali con un’impostazione rock un po’ atipica e con l’aggiunta di un pianoforte sempre molto prensente, volino,violoncello e fiati. La cosa migliore per capire è, come sempre, ascoltare e farsi un’idea propria.
Per dare le solite etichette, come descrivereste il vostro genere?
Vedi la risposta sopra, chi dice post rock, chi dice semplicemente rock strumentale, chi dice sperimentale.
La verità è che a noi non interessa, noi cerchiamo soltanto di fare musica che abbia un senso per noi, e comunichi qualcosa di emozionante (e possibilmente elegante) a chi ascolta.
Io ormai mi reputo un vostro “fan storico” e sono sempre rimasto molto colpito dal vostro modo “sinfonico” di intendere la musica e soprattutto dall’idea della vostra musica descrittiva.. ci parlate un po’ dei vostri diversi album che appunto sono tutti delle specie di colonne sonore di momenti e scene: come ci siete arrivati, cosa vuole rappresentare ciascun disco..
I dischi finora sono 3, se consideriamo l’ultimo come ‘doppio’ possiamo dire 4. Nessuno aveva un intento meramente ‘descrittivo’.
Come ogni cosa che abbia come destinazione principale una ‘comunicazione’, una ‘interpretazione’, è importante cercare di evocare, scolpire ma anche dare vita a percorsi possibili, suggestionare senza dare esattamente le coordinate del viaggio.
Il primo lavoro era nato dall’idea e dalle riflessioni sull’attendere, appunto, un’interpretazione e le possibilità di completamento di significato che stanno in quest’attesa.
Per questo abbiamo pensato a una ‘nuova grammatica dei sentimenti’: interpretare un brano strumentale, farsene emozionare, porta necessariamente a pensare a come ciò modifica i propri, di sentimenti.
‘The perfect tango’ era un lavoro più o meno a tema con alcune tematiche care a Bertolucci e sullo sfondo di Parigi abbiamo pensato a un concept album con temi intrecciati tra la danza, la morte, la rinascita e la città come percorso di vita, il perdersi e il ritrovarsi come metafore di questo labirinto.
Per il nuovo, che uscirà a breve, ancora è tutto top secret…
Passiamo ora all’ultimo disco, anzi.. agli ultimi dischi! perchè in realtà avete fatto uscire due dischi dove all’interno, collegandoci alla domanda di prima, si trova solo il “racconto” del disco. Poi sono diversissimi tra loro!! Come mai questa scelta?
Come dicevo sopra, ancora alcuni dettagli sono in allestimento, ma l’idea è quella, riuscire a cambiare un po’ il modo di raccontare: creare una sorta di ‘disco delle parole mancanti’ che accompagni come lettura, suggestione, idea, evocazione di pensieri, l’ascolto dei due diversi percorsi dei dischi. Molte immagini, molte parole, per ora dico solo questo.
Siete tornati da poco dal tour.. com’è andato?
Direi bene, posti particolari, esperienza in cantiere e diverse cose positive.
Come al solito per noi è sempre strano suonare i pezzi subito dopo le registrazioni, perchè poi eravamo senza archi e questa cosa toglie molto ai brani.
La Spagna è particolare, passi dal grande entusiasmo di alcuni posti all’apparente indifferenza di altri, ma in molti casi è solo perchè da zona a zona della Spagna cambia molto il modo di relazionarsi delle persone, penso alla differenza tra la Galizia e la Catalogna, ad esempio..
Ma in definitiva direi che c’è stato apprezzamento e anche modo da parte nostra di prendere coscienza di alcuni dettagli degli arrangiamenti dei pezzi.
Progetti futuri? Novità? Frasi ad effetto?
Per ora, relax, poi c’è in cantiere qualche split e forse un tour da qualche parte molto lontano l’anno prossimo, ma c’è tempo. Intanto curiamo l’uscita di questo disco che per noi è importantissimo.
E poi io e Ale ci dedicheremo un po’ anche ai Raein con cui abbiamo registrazione e tour islandese a fine agosto da preparare.
Fonte: Veryoungtalent
CRÍTICA DO DISCO "L'OCEANO...", 2009
Rating: 4.5 superb
Review Summary: First-rate instrumental rock
Neil on Impression is an italian post-rock outfit consisting of:
Alessio (guitar), Ando (keyboards, piano) Matteo (bass), Paride (trumpet, synthesizers), Riccardo (drums), Riccardo (guitar) and Sara (violin).
L'oceano Delle Onde Che Restano Onde Per Sempre is the group's third release; a double-sided disc, it consists of twelve tracks in all.
Within post-rock, there are many different niches.
There are bands like This Will Destroy You, Explosions in the Sky and Saxon Shore, who play very accessible and formulaic post-rock.
Then there are groups like Godspeed You!, Black Emperor and the Ascent of Everest, who are much less concise in their pieces, given to egotistical dawdling and samples of philosophical speeches (which I personally enjoy).
The Samuel Jackson Five exemplify another brand, prone to unique instrumentation and melodic and harmonic treatment. I could go on all day listing other styles, aggressive or electronic ones.
Neil on Impression are a group unique to my ears, most similar to Jaga Jazzist if a comparison is necessary. Listening to L'oceano Delle Onde Che Restano Onde Per Sempre feels more like listening to a James Horner soundtrack then a rock band.
Not to say that Neil on Impression are not a rock band, as distorted guitars and rock drums can be found throughout the album.
My point is, Neil on Impression have a rare level of fluidity in their music.
Whether owing to the scope of instruments they incorporate or perhaps simply their songwriting talent judge for yourself.
Opener “Irlanda” is a working example of their ability.
The way the drums change from section to section is so subtle and precise you barely notice them as a unit of their own.
Similarly the guitar and strings complement each other exactly, so finely they feel like as one being.
Even the progressions and modulations from key to key feel as natural as breathing. It isn’t end-of-the-world glorious, but it’s in stark contrast to the typical (albeit often satisfying) record where pretty guitar melodies float above robot drumming, accompanied by the occasional violin counterpoint etc.
“Il Faro E La Barena” is another shining example of how together Neil on Impressions’ music is.
The thick chords and harmonies ebb and flow without error.
Each note sounds gloriously and perfectly alive, intimately connected to the one beside it.
This beautiful song segues into “Il Giardino Dei Riflessi”, which begins with a palm muted ostinato guitar riff interrupted by offbeat piano chords.
The song travels from its syncopated beginning into a moody atmospheric section, led by a brooding violin melody, finishing far away from its rhythmic beginning.
There are several transitional tracks on the album, the aforesaid “Il Faro E La Barena” being one. “Glarontrlkla” is another, featuring guitar, trumpet, accordion, saxophone, and glockenspiel.
Repeating the same two chords for its entire two minute duration, the previously stated instruments collaborate for a shimmering and peaceful break.
Then there are the eight other tracks on the record over five minutes long.
“Eserciti Di Carta Volgono A Oriente” delivers conventional satisfaction with a fresh and beautiful climax. “Parata Per Quatro Addi”, closer to the second side, goes through several stages, ending darkly on a tumultuous phrase. “La Citta Del Possible” includes a spoken-word bit.
Neil on Impression make what I call music.
They don’t discriminately choose from a select set of chord progressions known to induce shivering or fluttery stomachs.
They don’t play violins because it’s cool.
Whether it’s piano or drum set, each instrument flows delicately in and out of each piece, benefiting the song rather then pulling attention toward itself.
The musical organism that is each track on this record exists from start to finish.
It is one of those albums that was made to be viewed as an album, but not to the chagrin of the individual tracks.
L'oceano Delle onde che Restano onde per Sempre is an album sure to win the heart of any instrumental music fan, and NoI by extension are deserving of spotlight attention: leaps and bounds ahead of so many bands that keep remaking the same flawed record.
Fonte: Sputnik Music
UM FRAGMENTO DO SITE DA BANDA
(Tem mais se você clicar nos papéis amassados que eles deixaram pelo cybercaminho...)
Ho camminato a lungo in un deserto senza nome.
Il mio corpo è provato, non potrò andare avanti ancora per molto.
E all’improvviso, nella processione dei volti di sabbia che vedo passare per la millesima volta, mi appari tu.
Provo a parlarti ma nessun suono esce dalla mia bocca, arida come il deserto che sto combattendo. Ho aspettato tanto questo incontro, e ora non riesco a pronunciare nessun suono.
Ma quando sono sul punto di gridare, un grido sordo che sentirò solo nel mio cervello, le parole che non riesco a dirti ti circondano, come un vento, una danza di sabbia che ci avvolge e ci stringe l’uno all’altro.
Non abbiamo più bisogno di camminare, questo vento ci porterà oltre l’orizzonte, in un luogo dove non siamo mai stati, ma che conosciamo benissimo.
Andei muito tempo por um deserto sem nome.
Meu corpo é posto à prova, não posso continuar por muito mais tempo.
E de repente, na procissão de rostos de areia que vejo passar pela milésima vez, você aparece para mim.
Eu tento falar, mas nenhum som sai da minha boca, seca como o deserto com que estou lutando. Esperei tanto tempo por este encontro e agora não consigo pronunciar qualquer som.
Mas quando estou prestes a gritar, um grito surdo que ecoa apenas no meu cérebro, as palavras que eu não consigo te dizer te envolvem como um vento, uma dança de areia que nos rodeia e nos liga um ao outro.
Não precisamos mais caminhar, o vento vai nos levar além do horizonte, para um lugar onde nunca estivemos, mas que conhecemos muito bem.
Neil on Impression
Site | Myspace
Buon ascolto. :)
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15 de abr. de 2013
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